Villa d'Elboeuf

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La villa è il più antico esempio di residenza nobiliare nella zona di Portici e rappresenta la prima in ordine cronologico tra quelle che andranno a formare il percorso del Miglio d'Oro. Fu edificata su progetto di Ferdinando Sanfelice su commissione di Emanuele Maurizio di Lorena, duca d'Elboeuf. La storia vuole che Carlo di Borbone, pochi anni dopo essere salito sul trono di Napoli, fu ospitato all'interno della villa e, innamoratosi del luogo, acquistò la struttura nel 1742 concependola come approdo a mare della vicina Reggia di Portici che fu ultimata qualche anno dopo. Il re continuò, inoltre, a conservare all'interno della villa i reperti archeologici ritrovati ad Ercolano, dando seguito all'opera del duca d'Elboeuf, noto per essere stato l'iniziatore di scavi sistematici della antica città. Nel corso del tempo la villa si arricchì di ulteriori strutture; Ferdinando IV ampliò il complesso con il famoso bagno della regina, un emiciclo a due piani affacciato sul mare. Un utile approfondimento sull'argomento è rappresentato dal contributo di Aniello Langella: Maurizio Emanuele di Lorena Principe d'Elboeuf. La sua villa al Granatello di Portici, visualizzabile all'interno del sito www.vesuvioweb.com. Come testimonia un video, proposto dal medesimo sito e inserito nella piattaforma di YouTube, oggi la villa versa in uno stato di fatiscenza e abbandono, condividendo il destino di molte ville vesuviane.