Osservatorio Metereologico e Vesuviano

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L'Osservatorio Vesuviano è il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, ubicato a due chilometri di distanza dal cratere del Vesuvio a 608 metri sul livello del mare. Iniziata dopo il 1841, durante il regno di Ferdinando II di Borbone, l'attività dell'Osservatorio Vesuviano continua ancora oggi ed è monitorabile sul sito ufficiale che offre, inoltre, molte informazioni storiche, immagini e caratteristiche architettoniche dell'edificio. L'insieme degli interessi scientifici intorno al Vesuvio, che portarono alla creazione dell'Osservatorio, iniziarono prevalentemente durante il XVIII secolo. Dopo la devastante eruzione del vulcano nel 1631, che aveva interrotto un riposo durato circa cinquecento anni, il Vesuvio era entrato in una fase di attività quasi permanente. Le continue eruzioni che si susseguirono nel corso del XVIII secolo spinsero numerosi uomini di scienza a studiare i vari fenomeni vulcanici e, in seguito all'eruzione del 1737, lo stesso re Carlo di Borbone ordinò l'avvio di una campagna di misurazioni sistematica per controllare i movimenti del suolo dell'aria vesuviana, al fine di predire con un certo anticipo il verificarsi di eruzioni future. Nel corso del tempo gli scienziati manifestarono con insistenza sempre maggiore la necessità di un ricovero in prossimità del cratere per svolgere rilevazioni e studi fino all'arrivo del re Ferdinando II che, proseguendo l'opera di rinnovamento avviata nel decennio francese, diede inizio al progetto di creare un Osservatorio. L'attività della struttura, come si deduce dalla denominazione Osservatorio Metereologico-Vesuviano sulla lapide d'ingresso, venne inserita nell'ambito di una più vasta attività di ricerca di carattere prevalentemente metereologico perchè a quel tempo le ricerche vennero ordinate sullo studio di perturbazioni atmosferiche e magnetiche indotte dall'attività del vulcano. All'interno del portale di Wikipedia sono consultabili alcune informazioni storiche sull'osservatorio e alcune notizie su famosi scienziati che, nel corso del tempo, gravitarono intorno all'istituto. Intorno agli anni settanta del XX secolo venne costruito poco più a valle un edificio più consono alle ricerche della scienza moderna mentre la sede storica venne destinata ad ospitare un museo e una biblioteca, presentati dal sito www.incampania.com e da www.museincampania.it. Oggi i laboratori e il centro di sorveglianza si trovano a Fuorigrotta. Dal 2001 l'Osservatorio rappresenta una sezione istituzionale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e si occupa prevalentemente della sorveglianza di vulcani attivi campani e dello Stromboli.