Ammiraglio Horatio Nelson

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Lord Horatio Nelson, primo visconte Nelson e primo duca di Bronte (29 settembre 1758 – 21 ottobre 1805) è stato un ammiraglio britannico molto celebrato in patria per le importanti vittorie navali ottenute in nome dell'Inghilterra. Eppure alcuni episodi della sua vita, come il ruolo svolto durante gli orrori che seguirono la fine della Repubblica Napoletana, fanno di lui un personaggio controverso.

Nato a Burnham Thorpe, entrò in marina all'età di dieci anni e fece il suo primo viaggio per raggiungere le Indie Occidentali. Fu promosso a tenente di vascello nel 1777 dopo aver preso parte ad una spedizione nell'Artico agli ordini del comandante Philips. Divenne capitano di vascello dopo aver compiuto diverse operazioni nelle Indie Occidentali all'età di soli vent'anni, nel 1778. Nel 1780 fu costretto a tornare a casa a causa di gravi problemi di salute. Nel 1871 partecipò ad una spedizione in Canada e nel 1783 tornò in Inghilterra dopo aver preso parte alla guerra contro le colonie americane che si risolse con la dichiarazione di indipendenza delle stesse.

Nel 1793 gli fu affidato il comando del vascello HMS Agamemnon durante la guerra contro la Francia rivoluzionaria e, una volta mandato nel Mediterraneo, partecipò alla rivolta di Tolone. Nello stesso anno giunse a Napoli, dove conobbe Emma Lyon, moglie dell'ambasciatore britannico presso la corte partenopea Sir William Hamilton, con la quale strinse un'intensa relazione sentimentale che, secondo i pettegolezzi, era approvata dal marito della donna.

Gli anni successivi furono per l'Ammiraglio Nelson carichi di onorificenze che accrebbero il suo potere e la sua fama. Basti pensare che nel 1797, anno in cui si dist6inze durante la battaglia di Capo San Vincenzo, portò in Inghilterra due grandi navi catturate durante gli scontri contravvenendo alle Istruzioni per il Combattimento della marina inglese, a prova della potenza della propria patria.

Ammalatosi nuovamente, nel 1798 prese nuovamente servizio durante una missione nel Mediterraneo che aveva lo scopo di seguire gli spostamenti della flotta francese con base a Tolone, la quale, guidata dall'Ammiraglio Brueys, riuscì a scappare. Per due mesi Nelson si diede alla caccia dell'armata nemica, che scovò ed annientò il 1° agosto dello stesso anno.

Al termine di questa impresa, tornò a Napoli con il compito di mettere in salvo la corte borbonica dagli insorti giacobini. Al suo arrivo la Repubblica Napoletana era già capitolata, sconfitta dal Cardinale Fabrizio Ruffo e la città era stata abbandonata dalle truppe francesi. Il cardinale Ruffo aveva preso accordi con il re Ferdinando II affinché si risparmiasse la vita ad alcuni dei più facoltosi fautori della Repubblica, condannandoli all'esilio, ma l'Ammiraglio inglese non volle rispettare i patti. Consegnò al re i capi della rivolta che furono per lo più condannati a morte. Si pensa che per prendere questa decisione, sia stato fortemente influenzato da Lady Hamilton con la quale aveva stretto un legame ancora più stretto.

Nominato Duca di Bronte, tornò in Inghilterra con Lady Hamilton ed in poco tempo lasciò la moglie Frances Nisbet ed andò a convivere con l'amante e la figlia nata dalla loro unione, Horatia. Lady Hamilton fu considerata unica depositaria del testamento dell'Ammiraglio Nelson. Malgrado la sua turbolenta vita sentimentale, la stima nei suoi confronti non diminuì mai: nel 1801 venne promosso a comandante in seconda della flotta con la quale il comandante Hyde Parker doveva reprimere le forze della Lega dei neutri, operazione che aveva come obbiettivo quello di smantellare le flotte della Danimarca e della Svezia, paesi che appoggiavano economicamente la Francia napoleonica. Il 2 aprile del 1801 Nelson e Parker riportarono una brillante vittoria con la Battaglia di Copenaghen.

Dopo un periodo di congedo fu nominato comandante in capo della flotta operante nel Mediterraneo, con la quale bloccò a Tolone le forze francesi che si preparavano ad invadere l'Inghilterra. Nelson assediò la città per due anni sorvegliando i nemici intorno all'isola della Maddalena, quando i francesi nel 1805 riuscirono ad eludere la guardia ed a dirigersi verso le Indie Occidentali. L'Ammiraglio Pierre Charles Silvestre de Villeneuve credeva che con questa manovra, Nelson avrebbe seguito le sue navi, lasciando via libera a Napoleone di arrivare in Inghilterra. Invece di dirigersi verso il canale della Manica, l'ammiraglio francese si lasciò impressionare da uno scontro di poco conto e riparò a Cadice per ricongiungersi alla flotta navale spagnola del Gravina. I du e schieramenti si affrontarono a largo di Capo Trafalgar e l'Ammiraglio Nelson inflisse una decisiva sconfitta alla flotta nemica, evento passato alla storia con il nome di Battaglia di Trafalgar. Nelson tuttavia non poté godersi gli onori della vittoria in quanto venne ferito a morte durante lo scontro. Il suo corpo, durante il viaggio di ritorno in patria, venne conservato in una botte di rum ed adagiato successivamente nella Cattedrale di San Paolo a Londra, all'interno di una bara ricavata da un pezzo di legno dell'albero maestro de L'Orient, la nave ammiraglia della flotta francese.