Officina dei Papiri Ercolanesi

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L'Officina dei Papiri Ercolanesi, oggi presente all'interno della Biblioteca Nazionale di Napoli, si occupa dello srotolamento, della conservazione e della trascrizione facsimilare degli oltre 1500 papiri carbonizzati a causa dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Tra l'ottobre del 1752 e l'agosto 1754 fu scoperta, nei pressi di Ercolano, una villa romana chiamata "Villa dei Pisoni", meglio nota come "Villa dei Papiri", ritenuta di proprietà di Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, suocero di Gaio Giulio Cesare. Fu il pittore Camillo Paderni, all'epoca direttore del Museo Ercolanese di Portici, a capire che i frammenti di carbone riportati alla luce durante gli scavi erano in realtà papiri carbonizzati.
Grazie all'intervento di Antonio Piaggio, restauratore della Biblioteca Vaticana, che inventò una macchina per srotolare i papiri senza ditruggerli, si riuscì a leggere il loro contenuto e a identificarli come testi (molti dei quali fino ad allora sconosciuti) di autori come Filodemo di Gadara (110-30 a.C.). Quest'ultimo, molto probabilmente portò con sé dalla Grecia numerosi manoscritti con i testi di Epicuro e dei suoi seguaci, riuscendo così a dar vita, nella villa ercolanese, a uno dei maggiori centri di diffusione delle dottrine epicuree nella società del tempo. 
Non si sa con precisione quanti fossero i papiri rinvenuti durante la campagna di scavo, ma secondo una stima approssimativa redatta in base alle fonti e alle testimonianze coeve, il loro numero si aggirerebbe intorno alle 1100 unità, anche se oggi se ne contano più di 1800, includendo però anche rotoli interi e parzialmente conservati, magari spezzatisi nel tempo in più parti. 
Con l'Officina dei Papiri Ercolanesi la Biblioteca Nazionale è entrata dunque in possesso dell'intera collezione dei papiri svolti, non svolti, o svolti parzialmente, dei disegni e delle rispettive pubblicazioni nonchè dell'archivio dalle cui carte è stata possibile ricostruire la storia.
Oggi i disegni delle trascrizioni facsimilari, complete di lacune e spazi bianchi, delle colonne e dei frammenti di scrittura sono messi a disposizione degli studiosi, in formato digitale e ad alta risoluzione, grazie al progetto curato dalla Mediateca della Biblioteca Nazionale di Napoli fra il 2010 e il 2012, ed elaborato dai Servizi web e di biblioteca digitale per riprodurre esclusivamente le carte che presentano segni di scrittura e quelle con funzione di camicia che riportano utili notizie sul papiro.
L'Officina dispone anche di un archivio di 364 CD-ROM, contenente le immagini multispettrali di 965 papiri, per un totale di oltre 30.000 immagini in formato TIFF dell'intera raccolta dei papiri svolti.

Macchina del Piaggio

Il cosidetto "Papiro lungo"