Il duello fra il conte di Torino e il principe Enrico d'Orleans

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Le spade conservate nella teca della seconda Sala Aosta rimandano ad un preciso episodio storico. Il 15 agosto 1907 il conte di Torino Vittorio Emanuele di Savoia – Aosta, parente di Emanuele Filiberto, sfidò a duello il principe francese Enrico d'Orléans, parente della duchessa Elena d'Aosta, nel bosco di Vaucresson presso Versailles. La disputa nacque dalla necessità dell'italiano di riparare a un'offesa recata all'Italia dal principe francese. Enrico d'Orleans, infatti, in occasione della disfatta italiana nell'etiope Adua nel 1897, inviò una serie di lettere al giornale Le Figaro definendo i soldati italiani come dei “buoni a nulla” e deridendoli per la loro incapacità e per sconfitta subita. Le sue parole ebbero una forte eco in tutta Europa, causando la decisa reazione del conte di Torino che, con una vertenza cavalleresca, sfidò l'Orléans ad un duello al primo sangue. Questo tipo di duello non prevedeva la morte di uno dei contendenti: secondo le regole imposte dal codice di cavalleria, bastava anche solo una ferita superficiale per porre fine alla disputa.
Nonostante in un primo momento si fosse optato per le pistole, si decise infine di utilizzare le spade qui esposte. Il duello ebbe inizio qualche minuto dopo le cinque del mattino e durò circa 25 minuti, terminando con la vittoria di Vittorio Emanuele che, durante le quinta ripresa, conficcò la lama della sua spada nell'addome dell'avversario, pur senza ferirlo mortalmente.
Si racconta che il principe Enrico, intento a farsi medicare, chiese al vincitore di potergli stringere la mano.