Francesco Solimena

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Francesco Solimèna (Canale di Serino  1657 – Napoli 1747), detto l'Abate Ciccio nacque a Canale di Serino nel 1657. Nel primo periodo Francesco fu allievo e collaboratore del padre Angelo e nel 1674 si trasferì a Napoli dove conobbe le opere dei maestri Luca Giordano e Mattia Preti. Giunse così alle grandi opere barocche della prima fase eseguite a partire dal 1680, come gli affreschi di San Giorgio a Salerno e le tele di San Nicola alla Carità a Napoli, culminanti con gli affreschi rappresentanti le Virtù (nella sacrestia di San Paolo Maggiore, 1689-90). L'avvicinamento all'ambiente romano classicista e alle opere di Mattia Preti portarono Solimena alla ricerca di un nuovo stile pittorico, volto a nobilitare la forma e  ad imprimere all'opera un maggiore equilibrio compositivo. Tra le opere migliori di questo periodo vi è la Cacciata di Eliodoro (1725, Gesù Nuovo).
Negli anni tra il 1734-35 si assiste ad un importante cambiamento nei modi di dipingere di Solimèna che si avvicina di più ai suoi lavori giovanili, dagli intensi contrasti cromatici e dalla ricca inventività, come nei dipinti realizzati nella Reggia di Caserta su committenza di Carlo di Borbone (Trionfo di Carlo III di Borbone alla battaglia di Gaeta, Palazzo Reale). Morì il 5 aprile del 1747 nella sua villa di Barra (Napoli) ed i suoi resti sono conservati all'interno della chiesa di San Domenico.