Origine e originalitĂ
print this pageI movimenti del '68 hanno espresso la convinzione di essere la realtà che cambia lottando contro l'autoritarismo, svelando il dominio che passa in ogni rapporto. Sono stati attraversati dal desiderio di cambiamento e dalla volontà di esperire la conoscenza diretta dei diversi: operai/e, studenti/e, matti/e, stranieri/e.
La presenza femminile in questo progetto di trasformazione alla fine degli anni '60 è stata essenziale, orientando i movimenti verso il superamento degli assetti sociali e politici tradizionali: contestazione della famiglia, nuova scuola di massa e mista, città capaci di soddisfare i bisogni emergenti, diverse professionalità e occupazioni. Per meglio seguire i cambiamenti nelle loro molteplici dinamiche, non si guarda solo agli studenti, ma si allarga lo sguardo.
Le donne che partecipano al movimento si allontanano dall'immagine della “madre chiusa nell'asfittico spazio domestico e familiare” e si aprono alla dimensione collettiva delle relazioni culturali, esistenziali e politiche: assemblee, cortei, riunioni, night, gallerie d'arte, dibattiti, gruppi di studio o politici.
Nel corso di questo processo occorre precisare che accanto alle “convergenze” tra movimenti giovanili e donne si registrano anche critiche mosse al movimento studentesco accusato di incarnare il “nuovo e vecchio patriarcato”.
Anche se il movimento delle donne ha radici lontane proprio il forte senso critico del periodo a partire dal '68 ha dato a tante ed ad ognuna l'occasione di inventare politica, giustizia, libertà, rompere l'unicità per rivelare il significato mancante: l'altra e così l'altro.