Fondo Villarosa

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L'intera raccolta libraria conosciuta come Fondo Villarosa è il risultato degli studi e degli interessi della prestigiosa ed antica famiglia de Rosa. Collocata nel palazzo sulla piazza Regina Coeli, per volere di Carlantonio de Rosa, la raccolta era composta da numerosi e preziosi volumi nonché una cospicua quantità di opuscoli sciolti riguardanti varie materie e perlopiù raccolti dal padre Tommaso. L'organizzazione di tale raccolta non fu né semplice né immediata, ma Carlantonio decise di rilegare in volumi uguali per grandezza tutti gli opuscoli sciolti, andando a formare dei volumi miscellanei disomogenei per materia. Ciascun volume aveva una elegante rilegatura e prevedeva una numerazione progressiva sia riconoscibile con il numero romano, riportato sul dorso, sia con un numero arabo racchiuso in un tassello blu.
Ben presto si rese conto di quanto non fosse pratica una sistemazione che non prevedeva la divisione per materie, quindi, nel 1785 decise di rilegare i nuovi opuscoli unendoli per materia e per grandezza più o meno simile. Su consiglio del Morelli, custode della Biblioteca veneziana di San Marco, dopo il 1805 decise di sciogliere e rilegare nuovamente solo quei tomi che non sarebbero stati danneggiati durante tale operazione. Per i restanti tomi, rilegati ancora per formato, il marchese decise di redigere di propria mano un Indice de' miscellanei della Libreria del Marchese di Villarosa disposti per ordine alfabetico secondo li cognomi degli Autori.
I temi presenti nella raccolta variano dalla poesia alle epistole pastorali ai trattati di varia natura, sono presenti testimonianze di qualsiasi evento della vita pubblica e privata come nascite, matrimoni, viaggi, morti. Troviamo ancora i primi scritti di archeologia, riguardanti perlopiù le coeve scoperte di Pompei ed Ercolano, scritti sul Vesuvio e sulla sua attività eruttiva, opuscoli sulla salute e sulla salvaguardia del pubblico bene da epidemie funeste, condizioni di vita malsane, estrema povertà. È possibile inoltre visionare numerosi libretti che richiamano la vita sociale e culturale che girava intorno al Teatro San Carlo di Napoli.