Salvatore Di Giacomo

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Nacque a Napoli il 12 marzo 1860. La sua carriera iniziò nel 1882 quando, come giornalista, collaborò con varie testate giornalistiche, tra cui Il Corriere del nel mattino di Napoli. Scrisse una serie di articoli di cronaca, novelle e poesie. Saranno però sopratutto quest'ultime ad eleggerlo protagonista indiscusso dell'epoca d'oro della canzone napoletana. Il senso drammatico e melanconico unito ai dettagli e ai sentimenti della realtà quotidiana napoletana si evincono in opere come A Marechiare, Palomma e' notte, 'E spingole frangese. La prima edizione completa delle sue poesie sparse uscì, però, soltanto nel 1907 grazie anche all'intervento di Benedetto Croce.
Nel 1903 assunse l'incarico bibliotecario presso il Conservatorio di San Pietro a Majella e la Biblioteca Universitaria, nonché la direzione della Biblioteca Lucchesi-Palli nella Nazionale di Napoli. Fu proprio alla Lucchesi Palli che incontrò Elisa Avigliano, giovane studentessa di cui si innamorò follemente e che sposò dopo moltissimi anni di tormentato fidanzamento.
Nel 1909 debuttò al teatro con i due atti di Assunta Spina rappresentati presso il Teatro Nuovo di Napoli.
Nel 1930 fu colpito da un uricemia che gli provocò una quasi totalità di immobilità. Morì a Napoli il 5 aprile 1934.