Gino Doria

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Gino Doria, al secolo Biagio (1888-1975), fu giornalista, scrittore e storico, profondo conoscitore della storia napoletana. Il padre, l'avvocato Edoardo Doria, diede un contributo fondamentale alla nascita dell'interesse del giovane Gino per la città di Napoli. Edoardo possedeva una ricca biblioteca, che fu il punto di partenza per l'istruzione del figlio. Questi ebbe la possibilità di leggere autori come Shakespeare, Voltaire e Rousseau e, una volta cresciuto, si circondl di personaggi del calibro di G. De Blasiis (allora presidente della Società Napoletana di Storia Patria) e Salvatore Di Giacomo, al tempo direttore della biblioteca Lucchesi Palli. Era solito frequentare la famosa libreria di antiquariato di Gennaro Cioffi, punto di riferimento di studiosi di riguardo come Luigi Settembrini.
Fu proprio la frequentazione con questo vivace ambiente culturale a fargli prediligere il mestiere di giornalista e a fargli abbandonare la strada dell'avvocatura intrapresa dal padre. Si recò in Sud America dove collaborò a vari giornali quali il Giornale d'Italia di Buenos Aires, il Fanfulla di San Paolo ed il Corriere italiano di Rio de Janeiro. Tornato in Italia per il richiamo militare, collaborò dal 1919 al Giornale della sera napoletano e al Giorno di Matilde Serao, del quale divenne redattore capo. Radiato dall'ordine dei giornalisti a causa di un articolo comparso sulla Fiera Letteraria poco gradito da Benito Mussolini, e a causa della sua riluttanza nel prendere la tessera del Partito Nazionale Fascista, si ritirò a vita privata, dedicandosi soprattutto alla ricerca storica e alla narrativa. Intrattenne una stretta amicizia con Benedetto Croce e, caduto il regime, fu vicedirettore di Risorgimento nonostante i suoi interessi fossero ormai prevalentemente di ricerca e produzione letteraria. Nel 1945 divenne direttore del Museo di San Martino e nel 1961 fu nominato soprintendente alle Galleria ed Opere d'Arte della Campania. Fino alla morte, avvenuta nel 1975, si dedicò parallelamente alla ricerca e alla critica sulla storia di Napoli.